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Come diventare insegnante tecnico pratico

Vuoi diventare un insegnante?

Non è un percorso semplice da seguire, tuttavia, la professione scolastica che potrebbe interessarti è l’insegnante tecnico pratico perchè sono gli unici a poter diventare insegnanti con il semplice diploma. Ad oggi, la domanda degli insegnanti tecnici pratici è in aumento soprattutto per gli istituti tecnico professionali. In questo articolo vediamo cosa fa, quanto guadagna ed i requisiti necessari per diventare insegnante tecnico pratico.

Chi è l’insegnante tecnico pratico: tutto sulla professione

L’insegnante tecnico pratico, noto anche con l’acronimo ITP, è un docente competente sia da un punto di vista teorico che da un punto pratico e per questo motivo lavora nei laboratori delle scuole secondarie. Le attività di laboratorio sono determinanti per la futura carriera dei ragazzi.

Lo scopo principale della posizione dell’insegnante tecnico pratico della scuola è quello di gestire le lezioni laboratoriali, assistere gli insegnanti di altre materie nello svolgimento di sessioni di formazione, aiutare gli studenti a collegare teoria e pratica sul campo, mantenere delle attrezzature delle sale di formazione.

Gli ITP di solito lavorano negli Istituti Tecnici o nelleScuole Professionali e svolgono 18 ore di lavoro a settimana.

Gli stipendi degli insegnanti possono dipendere dalla regione, dal luogo di lavoro, dall’istruzione e dagli anni di servizio. Lo stipendio medio per il paese è da 1600 euro (per il minimo di 0 anni di esperienza) a 2400 euro (per più di 35 anni del servizio) al mese.

Quali sono le loro responsabilità?

  • Monitorare i progressi degli studenti;
  • Aiutare a padroneggiare la tecnica sul campo;
  • Illustrare le attività necessarie agli studenti;
  • Valutare il lavoro di ogni alunno;
  • Compilare la documentazione necessaria;
  • Partecipare ai consigli pedagogici;
  • Gestire attentamente dei beni dell’organizzazione.

Quali sono diplomi ITP?

Ci sono 2 tipi di Diplomi che danno l’accesso ai posti per insegnanti tecnico pratici, tra cui:

  • diplomi di Maturità tecnica o professionale;
  • diplomi di I° livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Diplomi di maturità tecnica o professionale includono:

  1. diploma di agrotecnico
  2. diploma di attività sociali
  3. diploma di geometra
  4. diploma di perito aeronautico
  5. diploma di perito agrario
  6. maturità tecnica femminile
  7. maturità professionale del settore industriale o del settore agrario
  8. diploma di maturità professionale del settore femminile
  9. diplomi in particolari settori della musica
  10. diploma di istituto tecnico alberghiero
  11. diploma di perito industriale
  12. diploma di perito nautico

Per tutti i dettagli sui diplomi vedere la seguente tabella:
Tabella B MUIR D.P.R. 19/2016

Come diventare insegnante tecnico pratico?

Esistono 3 modalità principali per diventare insegnante tecnico pratico:

  1. I concorsi di selezione docenti per la scuola secondaria;
  2. Le graduatorie provinciali per le supplenze o GPS;
  3. Candidarsi con la messa a disposizione o MAD.

I concorsi di selezione docenti per la scuola secondaria

I concorsi di selezione si svolgono ogni 2 anni. Come è stato detto prima, l’unica condizione richiesta per potersi candidare ai concorsi per ITP è il diploma di maturità, cioè non servono né 24 CFU, né laurea in questo ambito. Tuttavia, questo deve essere raggiunto in un istituto tecnico o professionale.

In questo momento non si può più iscriversi a nessun concorso per la scuola. Ora che sono stati già banditi bisogna aspettare che vengano bandite le prossime procedure concorsuali.

Bisogna precisare che tali requisiti saranno in futuro rivisti, in base alla nuova legge, i bandi di concorso da tenersi dopo il 2024/2025 richiederanno un diploma più 24 CFU nelle discipline antropo-psicopedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Le graduatorie provinciali

È inoltre possibile diventare un ITP con inserimento nelle GPS provinciali. Loro sono divise in 2 fasce con diversi requisiti:

  • 1° fascia – Diploma ITP + Abilitazione per la classe di concorso specifica
  • 2° fascia – Diploma ITP + 24 CFU oppure Diploma ITP + abilitazione per altra classe di Concorso oppure Diploma ITP + precedente inserimento in 3° fascia G.I.

Candidarsi con la messa a disposizione

L’ultimo modo per diventare un ITP è la messa a disposizione (MAD). Nei dettagli, il candidato deve presentarsi nelle scuole ed esprimere la sua messa a disposizione. Per essere preparati ci sono dei modelli di documenti richiesti online.

Per di più, è possibile fare la domanda di messa a disposizione. MAD è un modulo di iscrizione volontaria che può essere fatto in autonomia direttamente presso le scuole scelte. Il diploma è un solo requisito necessario per il candidato.

Futuri cambiamenti per le scuole secondarie

Il decreto PNRR 2 convertito in legge provvede modifica sulla formazione iniziale e continua e il reclutamento degli insegnanti.

Per diventare insegnanti delle scuole secondarie in Italia cambieranno i requisiti necessari e si passerà dal requisito dei 24 CFU per l’insegnamento al percorso universitario abilitante da 60 CFU.

Fortunatamente, i 24 CFU già in possesso non andranno perduti. Tutti coloro che abbiano conseguito entro il 31 dicembre 2022 i 24 CFU potranno accedere ai concorsi fino al 31 dicembre 2024.

Dei 60 crediti necessari per insegnare, 20 sono per tirocini diretti/indiretti. Ai crediti del diploma verranno aggiunti i crediti del percorso formativo iniziale.

Concorso a cattedra: le novità

I concorsi saranno l’unico canale impostato per accedere al ruolo. Verranno uniti le graduatorie del concorso ordinario (e del concorso ordinario STEM 2021) e gli idonei che hanno superato le prove.

Per il concorso a cattedra sono necessari:

  • titolo richiesto per la classe scelta
  • l’abilitazione all’insegnamento

Le prove d’esame

Il concorso include le seguenti prove:

  • una prova scritta con più quesiti a risposta aperta (quindi le domande a risposta aperta sostituiranno i test a crocette) per verificare le conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto
  • una prova orale: per capire le competenze didattiche e le capacità all’insegnamento;
  • valutazione dei titoli
  • graduatoria di merito

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